di Salvo Barone
Il male di essere setaccia le emozioni
Salvando quelle che serbano una luce
oltre lo stretto passo che in là conduce
Nel continuo insensato agitarsi dei giorni
Intorno il caldo genera il tremolio visivo
Di quanto si muove sopra il rovente selciato
In cui provato ansima il cane abbandonato
Che lingua espone a qualche alito di vento
Tutto sembra languire nell'indifferenza
Perché ormai i desideri sono già ricordi
Come armonia dagli asincroni accordi
Per tasti che avrebbero dovuto già suonare

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