di Fonso Genchi
Il "sicilianismo linguistico", per secoli, si è manifestato nella rivendicazione siciliana della paternità sulla lingua italiana. E ciò è accaduto con buone ragioni. Infatti, non poteva che essere altrimenti, per quello che si sapeva fino a quel momento: i componimenti della Scuola Poetica Siciliana, così come ci appaiono nei codici tardoduecenteschi toscani, quale il Vaticano-Latino 3793, sono scritti in una lingua non diversa dall'italiano, se non in pochi tratti.