venerdì 26 aprile 2019

La scuola italiana: una tragicommedia pirandelliana?




di Giuseppe Militello

In 10 anni i professori hanno perso 1000 € in media di retribuzione annuale. Con l'aggravante che prima lo stato si pagava poco, ma non chiedeva tutti quegli straordinari legati alle riforme che nel frattempo hanno aumentato a dismisura il carico di lavoro dei docenti.
Vedi legge 107. I DS., nonostante i forti incrementi dello stipendio, non si sono dimostrati all'altezza di affrontare le nuove sfide del mondo della scuola, lasciando alla buona volontà dei docenti l'onore di affrontare queste nuove sfide, perseguendo, invece, le solite politiche scolastiche buoniste volte sostanzialmente a un passaggio indenne di tutti gli studenti da una classe all'altra: todos caballeros. Questo nell'ottica di far aumentare le iscrizioni di alunni per gli anni a venire, anche a discapito di un serio percorso formativo del giovane e del prestigio dell'istituzione scolastica, che muore se diventa un mero diplomificio. Intanto, il nodo di una efficace riforma rimane tutto, finché si continuerà a vedere nella scuola un enorme calderone dove può entrare di tutto e di più, senza poi minimamente affrontare la vera questione, quello che è sempre stato un tabù per i docenti: la meritocrazia nella scuola e che più semplicemente si potrebbe definire il problema dell'inquadramento giuridico dei docenti, sul quale tutti i ministri, di destra, di sinistra e di centro che si sono alternati nel nostro paese non hanno mai posto mano, guardandosi bene dal farlo, per non indispettire elettoralmente la classe docente, se un certo premier, caduto recentemente in disgrazia, sempre nella stessa legge citata prima aveva introdotto il bonus per i proff. Più meritevoli. Evidentemente sono fili ad alta tensione, su cui chi vuole contare sul quel serbatoio di voti non può intervenire. Eppure è un problema che esiste e che chi ci lavora con i ragazzi tocca con mano giornalmente, a cominciare dai collaboratori scolastici, che già di loro fanno distinzione tra docente e docente, per non parlare dei DS, alcuni dei quali hanno trattato i proff. come spazzatura. La condizione di molti docenti, quindi, nella scuola italiana è ridotta, quindi, a quella tragicomica di molti personaggi pirandelliani. D'altra parte, soprattutto, in Italia, così come per altre istituzioni, tutto si riduce in farsa!

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