giovedì 8 marzo 2018

Mparamu lu sicilianu


Si sa che i Siciliani che vivono all’estero amano la Sicilia assai di più dei Siciliani che vivono nell’isola. E dovunque essi vadano ad abitare in poco tempo creano una “Piccola Sicilia” per non sentirsi troppo lontani dalla madre patria. Formano associazioni culturali, creano ristoranti specializzati nella creazione di Pasta alla Norma, Pasta chî sardi, sfinciuni, e arancini.

Il loro attaccamento alle tradizioni e usanze siciliane si manifesta anche nell’amore che essi portano alla lingua siciliana che almeno per chi emigrò alla fine del secolo XIX e XX era forse l’unico mezzo di comunicazione di cui disponevano. Oggi la memoria di quella lingua parlata dai nonni e bisnonni siciliani è presente nelle nuove generazioni di molti siculi-americani che desiderano riacquistare le parole e i suoni che riportano alla memoria i visi delle persone amate.

Non è per nulla sorprendente che la grammatica del siciliano pubblicata nel 2013 dal professore Gaetano Cipolla, Learn Sicilian / Mparamu lu sicilianu, sia già arrivata alla seconda edizione. L’interesse per il siciliano al di là dei confini della Sicilia sembra crescere a giudicare dal fatto che all’università della Pennsylvania di Filadelfia si insegna il siciliano e così anche alla Universitè de la Manouba di Tunisi, utilizzando come libro di testo Learn Sicilian / Mparamu lu sicilianu. Non solo, ma il professore che insegna il siciliano a Tunisi, Alfonso Campisi,  ha collaborato col professor Cipolla per adattare il testo per studenti di lingua italiana. E’ nato così il volume Mparamu lu sicilianu: un corso interattivo per apprendere il siciliano, pubblicato a Palermo dalla stessa casa editrice dell’originale, la Legas diretta dal prof. Cipolla.

Il volume già è accompagnato da un DVD che contiene registrazioni delle letture e dei dialoghi e delle risposte agli esercizi. Contiene come introduzione una descrizione dei suoni del siciliano e delle peculiarità che lo distinguono dall’italiano. Per l’edizione italiana della grammatica il testo inglese è stato sostituito con la traduzione italiana, tutto ciò che nell’edizione inglese era scritto in siciliano, (le letture, i dialoghi, gli esercizi, le note culturali, i miti ecc.) non ha subito cambiamenti. I fattori che hanno contribuito a convincere il professor Cipolla a fare questo enorme investimento di tempo, lavoro e fondi sono vari, ma il più importante è certamente la sua convinzione che il siciliano è una lingua che bisogna salvare non solo per il suo retaggio storico e intellettuale.

Come ben dice il professore nella sua introduzione “Se Dante fu il padre della lingua italiana, non sarebbe fuori posto dire che il ruolo di madre spetta alla lingua siciliana. I poeti della Scuola Siciliana hanno inventato il canone letterario italiano ereditato dai provenzali. Il siciliano fu la prima lingua letteraria italiana conosciuta e usata in tutta Italia come alcuni studi recenti hanno dimostrato.”

Il siciliano va salvato anche perché perdendo la loro lingua i Siciliani perderebbero parte della loro identità, come ha detto Ignazio Buttitta.

Altri fattori hanno contribuito a creare il bisogno di un testo moderno per insegnare il siciliano:

1) Sappiamo che da anni, anzi da quando i governi hanno deciso che tutti gli Italiani debbano parlare la stessa lingua, le lingue regionali sono state emarginate e considerate mezzi di comunicazione inferiori, corruzioni della lingua dominante, indegne di essere usate al di là dei confini della casa e della famiglia. Chiamando queste lingue dialetti, cioè forme corrotte e imprecise si è creato uno stigma difficilissimo da combattere. Parlare siciliano anche in Sicilia significa essere ignoranti, quasi analfabeti perché chi non sa parlare in italiano non è andato a scuola. Tutti questi anni di stigmatizzazione delle lingue regionali ha avuto l’effetto desiderato: molti giovani ormai non parlano più siciliano, forse lo capiscono perché c’è ancora molta gente che lo usa, ma preferiscono esprimersi in italiano. La grammatica del prof. Cipolla valorizza il siciliano come una lingua di enormi capacità espressive, superiori certamente all’italiano imparato a scuola. Per contenere la continua erosione del siciliano c’era bisogno di materiali didattici moderni in siciliano. Esistono altre grammatiche del siciliano, generalmente si tratta di libri di consultazione, ma non esistono libri di testo creati apposta per insegnare la lingua, come si fa per le altre lingue moderne come il francese o l’inglese. Mparamu lu sicilianu viene a colmare vuoto.

2) L’Assemblea Regionale Siciliana nel 1981 passò una legge (lr 85) dal titolo “Provvedimenti intesi a favorire lo studio del dialetto siciliano e delle lingue delle minoranze etniche nelle scuole d’Italia” che pur nelle buone intenzioni che forse lo hanno animato risulta se non come un insulto, certamente come un apprezzamento insensibile nei rispetti del siciliano classificato come “dialetto” mentre subito dopo scrive “lingue” per il linguaggio delle minoranze etniche.  Dire che il siciliano è un dialetto significa ignorare la storia linguistica italiana. E poi il siciliano sarebbe un dialetto di quale lingua? Dell’italiano? Sarebbe stato certamente più produttivo dire che bisognava insegnare il siciliano nelle scuole pubbliche non come qualcosa di extra curricolare, per due ore la settimana, ma un requisito per diventare buoni cittadini del paese, perché conoscere la lingua della propria regione, e conoscere la cultura che essa esprime è un valore civico importante. Non ci illudiamo che possa accadere in Sicilia quanto è accaduto nel Paraguay dove la popolazione è riuscita a ottenere la parità costituzionale tra il Guaranì, la lingua parlata da tutti gli indigeni, e lo spagnolo dominante. Comunque, la legge 85 è sempre un passo avanti che bisogna promuovere in modo che si possano creare altri materiali didattici moderni.

3) Il testo di Gaetano Cipolla fa uso della tecnologia moderna. Infatti, esiste una versione elettronica del libro su un DVD che contiene lo stesso testo della versione cartacea in formato PDF con l’audio inserito nel PDF. Avendo un computer si vedrà il testo e si potrà attivare l’audio cliccando sull’icona del suono. Questa versione più adatta ai giovani e a chi voglia studiare da solo costa solo 25 euro contro i 30 euro per la versione cartacea.

4) La grammatica del professor Cipolla è stata creata per colmare un vuoto, nella speranza che le scuole pubbliche siciliane possano adottarlo come libro di testo, visto che non esistono altri testi del genere. Ma anche se non verrà adottato dalle scuole, il semplice fatto che esista e sia disponibile a chi desideri imparare il siciliano è già un ampio pagamento per gli sforzi e i sacrifici fatti. La creazione di questo libro è stato un atto d’amore per la Sicilia, una professione di fede nell’idea che il siciliano va salvato.

In Sicilia il libro si può acquistare da Nuova Ipsa Editore (e-mail: info@nuovaipsa.it Via Giuseppe Crispi 50, 90145 Palermo).

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