sabato 2 marzo 2019

bozze di libere opinioni - Prossima Fermata!




di Fransesca Sajeva

Un tempo bastava asserire nulla esiste per essere un nichilista (il termine nutriva fascino e mistero). Oggi come oggi (secondo immaginario collettivo) chi si avvale di tale 'regola-principio', tutt'al più rischia di essere accusato di disfattismo... Eh sì! Perché superata la questione (di per sé ontologica), ciò che permane è quell' esistenziale esistente, che (lungi dall'essere uno scioglilingua) fa sempre un po' paura. PAURA?  

Qualcuno, forse, troverà la questione un po' bizzarra, se non esagerata. 


Certo è...che non si può nascondere un tale non so che di 'sinistro' (agli occhi dei più) e necessariamente destabilizzante, ogniqualvolta si tiri in ballo l'esistente e la sua potenziale esistenzialità, tanto più se questa sfocia negli abissi marini del Nichilismo. Tenuto conto che di emergenze (ai giorni nostri) ne abbiamo tante, al punto che si dice (a grande vulgata): È UNA QUESTIONE DI PRIORITÀ! E ... il tormentone è nato prima l'uovo o la gallina? diventa 'magnum'-nocciolo della questione (molto più di un gelato... direi), dal momento che la vivace prontezza alla priorità dell'EFFETTO impallidisce alla priorità della CAUSA. Che strano! Eppure, cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia.
... Mi accorgo che il discorso naviga tra impervie, nebbiose (inizialmente imprevedibili) rotte: EGEMONIA CULTURALE, INDUSTRIA CULTURALE e cose del genere (decisamente troppo per un'opinione perlopiù abbozzata).  Basterà virare? ... Ormai è fatta! Così, lungo la corrente della società liquida di appartenenza, rasserenati  (d'altronde di appartenere pur sempre a qualcosa) sfruttiamo ciambelle e salvagenti A UNA DIMENSIONE (lanciatici a caso), navigando a vista... E il veliero va, ma in questo caso (non come dice una vecchia e nota canzone) non ti-(ci)- porta via. Distratti, a tal punto d'aver sbagliato la 'fermata' della zattera-bus, preoccupati soltanto di scendere 'alla prossima'. Nel frattempo, qualcuno (forse proprio lui che inizialmente aveva trovato bizzarra la questione) ha finito di leggere il giornale e stanco, della calca e dell'attesa, un po' annoiato, ha deciso di procedere a 'braccia-piedi'. Chissà! si sarà reso conto della consistenza della superficie su cui affondare i propri passi? Troppo tardi... qualcuno gli urla: - Signore... Signore, ha dimenticato il suo giornale - ... Avrà sentito? E poi, in fondo, cosa farsene di un giornale-cartina tornasole? Quell'uomo lì sembra, però, fiducioso e rassicurato dal ticchettio del suo Orologio... molto più (agli occhi dei pochi) di una clessidra capovolta.
Perché... al ritmo delle ore non si può negare il fluire dell'essere risucchiato dalle maree, del non essere sommerso e al quale (non sempre) è concesso di risalire in superficie.
I passeggeri si preparino, dunque... PROSSIMA FERMATA: SIAMO STATI NAVIGANTI (consapevoli o ignari) sempre lo saremo.













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